Il messaggio principale dell'Healthy Eating Plate è quello di concentrarsi sulla qualità della dieta.
Si tratta di una guida dettagliata, creata dagli esperti di nutrizione di Harvard T.H. Chan School of Public Health in un formato semplice, per aiutare le persone a fare le migliori scelte alimentari. Vediamo più nel dettaglio in come dividere questo piatto immaginario:
Il tipo di carboidrati nella dieta è più importante della quantità di carboidrati assunti perché alcune fonti di carboidrati, come verdure (diverse dalle patate), frutta, cereali integrali e fagioli, sono più sane di altre.
Ricorda che basso contenuto di grassi non significa "salutare".
Limita il latte e i latticini a una o due porzioni al giorno e limita i succhi di frutta a un bicchiere al giorno.
Riferimenti: https://www.hsph.harvard.edu/nutritionsource/healthy-eating-plate/
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📌 L’accumulo di tessuto adiposo può interessare aree anatomiche diverse del corpo umano. Dal punto di vista clinico desta particolare interesse l’Obesità viscerale, altresì definita Obesità androide, intraddominale.
Studi epidemiologici e fisiopatologici hanno messo in luce che l’accumulo di grasso viscerale rappresenta un fattore di rischio di malattia cardiovascolare più rilevante dell’Obesità genericamente intesa. È stata dimostrata una significativa associazione tra Obesità viscerale e insulino-resistenza, dislipidemie (ipertrigliceridemia, bassi livelli di HDL e alti di LDL piccole dense), ipertensione, aumento dei marker infiammatori e di diatesi trombogena. L’espressione fenotipica di queste anomalie cardiometaboliche trova il suo paradigma nella sindrome metabolica. Studi epidemiologici, clinici e di biologia molecolare supportano in modo inequivocabile il concetto che l’ipertrigliceridemia, la presenza di LDL piccole e dense (marcatamente aterogene) ed i bassi livelli di colesterolo HDL siano associati ad un aumento da 3 a 6 volte del rischio di malattia cardiovascolare: tale fenotipo lipidico è infatti sovente associato a placche ateromatose instabili. ⚠️ La circonferenza addominale è un parametro spesso usato per valutare il rischio cardiovascolare: valori superiori a 94 cm nell'uomo e ad 80 cm nella donna sono indice di obesità viscerale e si associano ad un "rischio moderato" valori superiori a 102 cm nell'uomo e ad 88 cm nella donna sono associati ad un "rischio accentuato" Breve e interessante articolo della Dott.ssa Caviglia, Medico Psicoterapeuta, orgoglio del nostro studio e attiva collaboratrice nel nostro progetto di multidisciplinarietà.
Il cervello addominale Sempre più studi stanno mettendo in luce il ruolo fondamentale dell’apparato gastroenterico nel determinare patologie che riguardano sia il #corpo che la #mente. Per questo l’apparato digerente viene anche chiamato “cervello addominale” o “secondo cervello”. Infatti: 🙆♀️ il cervello del sistema nervoso centrale (contenuto nella scatola cranica), 💡la mente con emozioni e pensieri, 💩 l’apparato digerente ed 🧘♀️ il rapporto col cibo sono strettamente collegati. Il cervello addominale pensa, ricorda, comunica con il cervello cranico, lo influenza, ed è a sua volta influenzato dal cibo, dallo stress, dall’ambiente esterno, dal clima, dalle zone geografiche, produce ormoni e neurotrasmettitori. Per questo, soprattutto quando ci sono anomalie nel rapporto col cibo (ma non solo), un intervento integrato di tipo nutrizionale e di tipo psicologico può essere indicato per la risoluzione del problema. Dott.ssa Maria Luisa Caviglia Medico Psicoterapeuta 348 7846511 Gli advanced glycation end-products o prodotti finali della glicazione avanzata (AGE), sono composti dannosi che si formano quando proteine o grassi si combinano con lo zucchero nel sangue. Gli AGE possono anche formarsi negli alimenti in caso di esposizione del cibo ad alte temperature come la cottura alla griglia o la frittura.
Il nostro organismo, grazie alla funzione di antiossidanti ed enzimi, è in grado di eliminare questi composti dannosi. Se però se ne formano troppi oppure ne ingeriamo troppi, il nostro corpo non riesce a metabolizzarli completamente e questi vengono accumulati. ⚠️ Mentre bassi livelli non sono preoccupanti, livelli elevati hanno dimostrato di causare stress ossidativo e infiammazione. Alti livelli sono stati individuati in diverse malattie, come diabete, malattie cardiache, insufficienza renale, Alzheimer e persino invecchiamento precoce. Le persone che hanno elevati valori di glicemia nel sangue, corrono un rischio maggiore di produrre troppi AGE, che possono quindi accumularsi nell'organismo. Un modo per ridurre l'assunzione di AGE è quello di scegliere metodi di cottura più sani. Cuocere a temperature più basse e per periodi di tempo più brevi, aiuta a mantenere bassa la produzione di AGE. I cibi fritti, quelli cotti alla griglia oppure quelli altamente trasformati contengono livelli più elevati di AGE. Oltre alla dieta, uno stile di vita sedentario può fare aumentare i livelli di AGE. Al contrario, è stato dimostrato che l'esercizio fisico regolare e uno stile di vita attivo riducono la quantità di AGE nel corpo. La sindrome metabolica è una associazione di fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e diabete. Quando un paziente presenta queste condizioni insieme, le probabilità di sviluppare queste patologie sono maggiori di qualsiasi fattore che si presenta da solo.
Ad esempio, l'ipertensione arteriosa da sola è una condizione grave, ma quando un paziente ha un'alta pressione sanguigna insieme a livelli elevati di glicemia a digiuno e obesità addominale, a questo paziente può essere diagnosticata la sindrome metabolica. La sindrome metabolica è una grave condizione di salute che colpisce circa il 23 percento degli adulti e li espone a un rischio maggiore di malattie cardiovascolari, diabete, ictus e malattie legate a disfunzioni delle pareti arteriose. Le cause alla base della sindrome metabolica comprendono sovrappeso e obesità, inattività fisica, fattori genetici e invecchiamento. La sindrome metabolica si verifica quando una persona ha tre o più delle seguenti misurazioni: ☑️Obesità addominale (circonferenza vita maggiore di 102 cm. negli uomini e maggiore di 88 cm. nelle donne) ☑️ Livelli di trigliceridi pari a 150 mg / dL o superiore, oppure trattamento farmacologico in atto ☑️ Colesterolo HDL inferiore a 40 mg / dL negli uomini o inferiore a 50 mg / dL nelle donne ☑️ Pressione arteriosa sistolica superiore a 130 mm Hg o pressione diastolica superiore a 85 mm Hg, oppure trattamento farmacologico in atto ☑️ Glicemia a digiuno di 100 mg / dL o superiore, oppure terapia farmacologica specifica Sebbene la sindrome metabolica sia una condizione grave, è possibile ridurre significativamente i rischi riducendo il peso corporeo, aumentando l'attività fisica, adottando uno stile di vita più salutare e facendosi seguire dal proprio medico per monitorare e gestire la glicemia, il colesterolo nel sangue e la pressione arteriosa. Nel diario alimentare è importante indicare con esattezza tutti gli alimenti che vengono consumati, con le relative quantità, compresi i condimenti, le modalità di cottura, le bibite e i “fuori pasto” che spesso la nostra mente omette, per:
Il diario alimentare non è tuttavia solo uno strumento pratico per il calcolo delle calorie ingerite (a cui spesso viene data un'attenzione eccessiva). Come sappiamo sono principalmente le emozioni che governano il nostro comportamento a tavola: un buon diario alimentare dovrà prevedere uno spazio per annotare lo stato d’animo e le sensazioni legate al consumo del pasto o di un particolare alimento. Sono alimenti contenenti sostanze nutritive in quantità superiori al cibo tradizionale.
Mirtilli, salmone e cavoli sono alcuni esempi di cibi classificati come "superfoods". Tuttavia, secondo l'American Heart Association, non esistono criteri stabiliti per determinare cosa sia e cosa non sia un superalimento. Alcuni studiosi pensano che superfood sia più un termine di marketing per alimenti che hanno benefici per la salute. I supercibi contengono una varietà di nutrienti come antiossidanti, grassi sani, fibre ed alcune sostanze fitochimiche. Assumere cibi ricchi di sostanze nutritive è sicuramente una ottima abitudine, ma la chiave per una dieta sana è quella di consumare una varietà di cibi nutrienti nelle giuste quantità. Alcuni esempi? Curcuma, zenzero, avocado, semi di zucca, semi di chia, frutta oleosa a guscio. NB: Attenzione agli integratori, recentemente si sono riscontrati casi di epatite colestatica in pazienti che avevano consumato prodotti a base di curcumina. No al fai da te. Sul guscio delle uova è riportato un codice di classificazione e di tracciabilità; vediamo quali informazioni ci fornisce:
☑Tipo di allevamento – primo numero contrassegnato con i numeri 0,1,2,3 0 ➡️all'aperto, con vegetazione, mangime biologico, 1 gallina/10mq 1 ➡️all'aperto, con vegetazione, 1 gallina 25/mq 2 ➡️a terra (in capannone con luci artificiali) , 7-9 gallina/mq 3 ➡️ in gabbia, 25 galline/mq ☑️ Paese di produzione – due lettere ☑️Comune di produzione - tre numeri ☑️Provincia di produzione – due lettere ☑️Codice allevamento – tre numeri È ormai ampiamente dimostrato che le uova non sono responsabili degli alti livelli del colesterolo ematico.
Solo il 15% del colesterolo deriva da fonti alimentari, mentre il restante 85% è determinato da sintesi endogene, spesso dovuto a vita sedentaria, sovrappeso ed eccesso di zuccheri. A proposito di zuccheri semplici è bene ricordare che l'insulina stimola un enzima che promuove la sintesi del colesterolo. Un consiglio è quello di comprare solo uova di qualità. Indice di massa corporea o BMI
Uno degli strumenti più utilizzati per il calcolo della stima del peso corporeo è l'indice di massa corporea (o BMI), che si basa sul rapporto peso / altezza nello specifico: peso (in kg) / altezza al quadrato (in metri). Si possono usare calcolatori on line come questo : http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=135&area=Vivi_sano Scopriamo insieme cosa significa conoscere il proprio indice di massa corporea. Un soggetto normopeso possiede un indice di massa corporea inferiore a 25. Il sovrappeso è definito come BMI compreso tra 25 e 29,9 e l'obesità è definita come un BMI pari a 30 o superiore. Numerosi studi hanno dimostrato come un indice di massa corporea superiore a 25 riduca l'aspettativa di vita. Una meta-analisi pubblicata dal New England Journal of Medicine ha dimostrato una chiara relazione tra BMI e mortalità tra i soggetti sottopeso (BMI <18,5) e sovrappeso od obesi (BMI> 25). Il tasso di mortalità più basso da qualsiasi causa è stato associato al range BMI tra 22,5 e 24,9. Un'altra grande meta-analisi su The Lancet che ha esaminato i dati dei partecipanti in quattro continenti ha rilevato che per ogni cinque unità superiori a un BMI superiore a 25, il rischio di morte prematura è aumentato di circa il 31%. Lo studio ha anche esaminato cause specifiche di morte e ha rilevato che per ciascun aumento di 5 unità del BMI superiore a 25, i corrispondenti aumenti di rischio erano del 49% per la mortalità cardiovascolare, del 38% per la mortalità per malattie respiratorie e del 19% per mortalità per cancro Quando si esamina la relazione tra BMI e mortalità, è necessario tuttavia valutare bene tutti i fattori confondenti che potrebbero portare ad una causalità inversa. Ad esempio il basso peso corporeo può essere il risultato di una malattia sottostante piuttosto che una causa così come i fumatori tendono a pesare meno dei non fumatori ma hanno tassi di mortalità molto più alti. Gli esperti dicono che questi difetti metodologici hanno portato a risultati paradossali e fuorvianti che suggeriscono un vantaggio di sopravvivenza rispetto al sovrappeso. Infine è importante considerare che i muscoli e le ossa sono più densi del grasso, quindi un atleta estremamente muscoloso può avere un indice di massa corporea elevato, ma potrebbe non essere effettivamente sovrappeso o obeso. Questo non è un problema per la maggior parte delle persone atletiche, comunque. Pertanto, sebbene il BMI resti un indice epidemiologicamente molto efficace, è fondamentale il consulto di un professionista che, attraverso una visita accurata ed una analisi bioimpedenziomentrica può indirizzarvi nel percorso più corretto. |
Dott. Fabio Cecchini
Medico Chirurgo [email protected] 349 86 33 542 Via Luisa del Carretto 64 10131 Torino Albo provinciale dei Medici Chirurghi n° 24709 P.IVA 12118610018 |